Narratore anticonformista, giornalista contrario alle ideologie, ha raccontato in modo originale i decenni centrali dello scorso secolo, gli anni di pace e di guerra, il miracolo italiano, il consumismo degli Stati Uniti, la dittatura dell’Unione Sovietica, della Cina e dl Cile, i conflitti in Vietnam e Laos, la tragedia del Biafra, la frigidità del Giappone e numerose altre situazioni di violenza pubblica e privata. Premio Viareggio 1965, Premio Strega 1982 e Premio Comisso 1983.
Parise, vera e propria penna vagabonda, gira il mondo alla ricerca di verità non retoriche e scrive i suoi articoli di viaggio mirando al cuore delle cose senza la pretesa di “dire tutto” o “fornire un quadro obiettivo” ma sempre con lo stile dell’artista calato profondamente nella realtà delle situazioni.
Le sue incursioni nei luoghi eruttivi nei punti di emergenza degli orrori del mondo sono un esempio illuminante di giornalismo moderno, fenomenologico, dove la “cosa vista” è l’esistenza.